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Il territorio di Saluzzo rappresenta un patrimonio unico anche sotto il profilo enograstronomico: dai prodotti simbolo di biodiversità ai vini pregiati. Tra le carni bianche spicca la celebre “Gallina bianca di Saluzzo”, una razza autoctona scoperta e valorizzata solo di recente, così come tra le rosse sfila la razza bovina piemontese, di cui nel Saluzzese esistono esemplari da primato.

Formaggi
Nell’area si trovano anche alcuni tra i più blasonati formaggi italiani: dal Castelmagno D.o.p. al Tumin ‘d Mel, e le varietà di “Nostrale” e la “Toma d’Elva”. Ma una delle attività produttive più significativa riguarda la frutticultura: dalle pesche ai ramussin (prodotto D.o.p), susine di collina, dalle mele (prodotto D.o.p) ai kiwi.

I dolci
Tra i dolci, l’arte bianca saluzzese offre i Saluzzesi al Ruhm, le Dolcezze alla nocciola e le Castellane, dolci prelibatezze a base di cioccolato.         

Il Pelaverga
Tra i vini a denominazione di origine controllata si trovano quelli delle “Colline Saluzzesi”: un elenco in cui viene annoverato per primo il Pelaverga, che si racconta che la Marchesa Margherita di Foix avesse inviato alcuni 'bottalli' a Papa Giulio II nel 1511, anno della istituzione della Diocesi di Saluzzo. Degno di nota è l’impegno dei produttori locali che, riuniti in consorzio, hanno saputo valorizzare i prodotti agricoli ottenendo nel 1996 per il vino Pelaverga la 'Denominazione di Origine Controllata e Garantita' e per le mele di coltura biologica ed i ramassin la Denominazione di Origine Protetta. L’attuale zona di origine del vino che ne deriva comprende interamente i comuni di Pagno e Piasco e parte di quelli di Costigliole Saluzzo, Manta, Verzuolo, Busca, Brondello, Castellar e Saluzzo, tutti compresi nella provincia di Cuneo.  E’ ottenuto al 100% dal Pelaverga, tipico della zona. Il vitigno è coltivato su terreni collinari soleggiati, opportunamente esposti che non devono superare la resa massima di 9.000 Kg. di uva per ettaro. La gradazione alcoolica minima prevista dal disciplinare non deve essere inferiore al 10% Vol. La sua veste è generalmente di un rosso rubino tenue e delicato, il suo profumo è generalmente fragrante e fruttato, con prevalenza dei sentori di ciliegia e lampone, spesso accompagnati da una caratteristica nota speziata. Generalmente secco ed armonico, può essere vinificato anche amabile, serbando una freschezza che accentua il caratteristico aroma di lampone.

Altri vini
Tra le altre produzioni rimangono da segnalare anche il “Quagliano”; ottimo vino da dessert, e il Rosso. Altri vini poi sono raccolti nel Centro per le Rarità Ampelografiche Cuneesi, che ha sede presso la Castiglia, e rappresenta un importante punto di riferimento per la salvaguardia delle biodiversità ampelografiche cuneesi.

 
 
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