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Già celebre marchesato nel XV secolo, patria natale di Silvio Pellico nel Risorgimento, oggi Saluzzo è capoluogo di arte e cultura materiale. Dall’artigianato del mobile all’antiquariato fino al Castelmagno, il più conosciuto formaggio DOP italiano.

Una storia gloriosa, che si può ripercorrere attraverso testimonianze storico-artistiche ereditate dalla dinastia dei Marchesi Dal Vasto che, a partire dal 1200, costruirono un nuovo Castello e ne potenziarono le fortificazioni. Ma sarà nel XV secolo che Saluzzo vivrà il periodo di massimo splendore e sviluppo che terminerà infine all’inizio del 1500 con una crisi profonda il cui epilogo sarà la scomparsa definitiva del Marchesato e l’avvento del dominio Francese.


La città è divisa in due zone: la collina, in alto, dove si trova il centro storico medioevale, e la parte bassa dove, a partire dal 1700, si sono sviluppati nuovi quartieri. Saluzzo è sovrastata dalla Castiglia,  costruita come roccaforte dal marchese Tommaso I tra il 1270 e il 1286 viene trasformata in dimora signorile poi in sede di governatori sotto la dominazione francese fino al 1825, anno in cui diventa un istituto penitenziario, destinazione mantenuta fino al 1992.  Dal 2002 l’Agenzia del Demanio ha concesso la struttura al Comune di Saluzzo.

Tra i monumenti più interessanti da visitare c’è la Chiesa di San Giovanni (1330 e 1508), che conserva la cappella sepolcrale con il sarcofago di Ludovico II, gioiello di architettura e scultura del tardogotico. Affidata prima ai cistercensi, poi ai frati Domenicani che la ampliarono notevolmente, è officiata dal 1821 dai servi di Maria. Il Municipio, originaria sede dei Gesuiti eretto nel 1726 da Francesco Gallo si mostra solenne e monumentale nella sua architettura e negli interni. La Cattedrale, edificata tra il 1491 ed il 1501 e dedicata a S. Maria Assunta e a S. Chiaffredo, patrono della città: di grande effetto l'altare maggiore d'epoca barocca ornato da sculture di Carlo Giuseppe Plura. Di raffinata bellezza anche il Crocifisso del Trecento. Suggestive le Gradinate della salita Malacarne e di S. Bernardo.

      


L'antico Borgo Inferiore di S. Martino dagli edifici minuti e l'omonima Chiesa romanica accorpata nel Santuario della Consolata, di cui sono ancor visibili il campanile ed affreschi del 1400, e all'ingresso l'affresco raffigurante la "Danza Macabra" (1430-1440), resto della decorazione della chiesa di San Martino. A ridosso delle mura del Duecento, si inserisce il tessuto urbano più antico: edifici ingentiliti da loggette ed archi, suggestive piazzette come quella con la Chiesa di S. Bernardo (XIV-XVIII). Da visitare anche il settecentesco Palazzo dei Marchesi del Carretto e Palazzo Saluzzo di Monterosso. Ed ancora Casa Cavassa, fastosa residenza del Marchesato (XV-XVI sec.).

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