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Paesaggi vitivinicoli di Langa

Nelle Langhe, la coltivazione della vite è una cultura diffusa fin dai tempi dei Romani. La produzione vinicola langarola è apprezzata da lungo tempo nel mondo, ed è simbolo dell’abilità dell’uomo nel modellare la terra.

La realizzazione delle vigne, la coltivazione dei vitigni e la produzione del vino sono i principali elementi che, nel corso dei secoli, hanno legato indissolubilmente l’uomo a questo territorio. In un’area dove il suolo non è sufficientemente fertile per l’agricoltura e il territorio è frazionato, la vigna ha scritto la storia e ha determinato la distribuzione degli insediamenti umani. Al punto che il paesaggio di oggi è il risultato di secoli di attività documentate: già nel Medioevo, per esempio, risulta che i monaci benedettini favorirono la diffusione del Nebbiolo.
L’area delle Langhe (che insieme a Roero e Monferrato è stata candidata per entrare a far parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO) forma una spettacolare distesa di colline di origine prevalentemente terziaria. Il terreno è sabbioso e acido. Le combinazioni tra clima, tecniche di coltivazione, genere di vite, determinarono lo sviluppo di molti ecosistemi. Il paesaggio è caratterizzato dai vigneti, e ci sono ancora impianti a sostegno vivo. L’architettura dei vigneti è legata ai processi di produzione, distribuzione ed esportazione del vino. Ogni contadino ha la sua cantina, spesso ricavata nella roccia. I paesaggi delle Langhe, Roero e Monferrato sono stati celebrati nell’arte e nella letteratura. La vendemmia, le spremiture e l’imbottigliamento sono stati associati a tradizioni popolari e leggende devozionali.

  

Foto tratte dall'Archivio Immagini dell'Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite
 
 
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