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Museo del Paesaggio naturale e storico della vitivinicoltura (in progetto)


Quella al Museo del paesaggio naturale e storico della vitivinicoltura, non è una semplice visita né una fruizione passiva: è partecipazione, coinvolgimento nella cultura e nella storia dei luoghi, dal Ricetto alla Baraggia.
Questo progetto amplificherà l’impegno e la portata turistico-didattica dei progetti dell’Ecomuseo e degli itinerari tematici.

Il Museo del paesaggio naturale e della civiltà della vitivinicoltura permette di capire pienamente il monumento storico del Ricetto medievale e i paesaggi che lo circondano, prendendo coscienza delle caratteristiche del territorio, della storia dei luoghi. Importante è presentare il Ricetto non come uno spazio "chiuso", ma "aperto" al territorio circostante e parte integrante di esso.

Descrizione del progetto
L’ambiente naturale si svela al turista e racconta la sua millenaria esistenza, mostrando i ricordi di un antico passato, e narrando di mari, deserti e di ere glaciali, fino ad oggi, alla Baraggia ed al Ricetto.
Per portare testimonianza di una realtà rurale ormai smarrita, è stata allestita una cellula che ricrea l'ambiente abitativo contadino, con attrezzi, utensili, arredamenti. È nata grazie ad un gruppo di "Candelesi Doc" nel 1998 ed è gestita dalla Pro Loco.
Questa cellula contribuisce così, insieme all'Ecomuseo, ad illustrare la civiltà della vitivinicoltura candelese che ha saputo costruire e custodire il Ricetto, tesoro d'architettura fortificata ma soprattutto antica cantina della comunità.
La storia naturale del territorio sarà oggetto di varie cellule in via allestimento.
Comprenderà i reperti fossili rinvenuti nella zona della Bocca del Lupo di Candelo, collezioni litologiche e pannelli illustrativi, il tutto riunito e collegato tramite un itinerario turistico-didattico (tappe geofisiche del territorio di Candelo).

Itinerario didattico: tappe geologico-naturalistiche
L'evoluzione, naturale ma anche antropica, del territorio di Candelo viene vista attraverso tappe, ciascuna delle quali rappresentata da un simbolo, elemento che dà immediata evidenza di quel periodo geologico e dell'agente principale di trasformazione dell'ambiente.
 
Le proprietà naturali e geologiche di Candelo sono presentate attraverso 6 tappe:

Tappa grigia: lo squalo
Il grigio è il colore sia dello squalo che delle argille che caratterizzano i depositi, i sedimenti argillosi con relativi fossili dell'originario mare profondo che copriva Candelo.

Tappa gialla: il pecten (conchiglia di San Giacomo)
Il mare sopra Candelo diviene meno profondo, e l'alta scarpata denominata Bocca del Lupo (tratto della Baraggia esteticamente molto affascinante) è formata da sabbie e limi giallastri.

Tappa marrone: i ciottoli
Il marrone diventa la tonalità dominante dei depositi ghiaiosi, dei depositi alluvionali che si accumulano in grandi spessori: si scoprono così le rocce con le collezioni litologiche.

Tappa azzurra: il vento del deserto
L'alternanza di fasi glaciali e di ritiro caratterizza la tappa: l'azzurro diviene il colore del cielo terso e freddo, dei ghiacciai di questo periodo.

Tappa nera: il lupo
La fauna locale, con il lupo una volta padrone dei boschi e delle paure dei bambini e dei contadini.

Tappa verde: la quercia
Illustrazione della particolare vegetazione e flora della Baraggia, savana del Biellese.


 
 
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